25 Giugno 2016.
Pubblichiamo alcune dichiarazioni dei componenti del comitato scientifico di Fondaco Europa sul risultato del referendum.
“La decisione britannica di lasciare l’Unione Europea è deplorevole, ma è stata presa democraticamente e va rispettata. I paesi membri dell’Unione hanno ora l’opportunità di proseguire sulla via dell’unificazione politica dell’Europa senza più esitare.”
Luisella Pavan-Woolfe
Consiglio d’Europa
Direttore dell’ufficio di Venezia
“Il risultato del referendum inglese non deve stupire più di tanto. Gli inglesi, perlomeno la provincia ed i settori più tradizionali della società inglese, non hanno mai avuto un serio senso di appartenenza all’Europa. Certo che si poteva sperare in una crescita dei gruppi più avanzati, ma, evidentemente, la scommessa di Cameron è stata molto prematura ed improvvisa.
Quello che mi ha stupito, invece, di questa vicenda sono stati altri aspetti:
1) la forte divisione della società inglese, non solo fra città e periferia, ma anche fra giovani e anziani e, soprattutto, fra Inghilterra, Scozia e Irlanda. C’è da aspettarsi nei prossimi mesi una forte instabilità nel Regno Unito ed il riemergere, si spera non violento, delle contrapposizioni fra i diversi Paesi ed anche gruppi di appartenenza religiosa.
2) la reazione dei vertici europei: ci dispiace, ma fuori subito. Ossia, negoziati per l’uscita molto veloci. Il negoziato sarà molto complesso e si poteva pensare ad una strategia, nel tempo, di recupero dell’opinione britannica una volta che si comincino a manifestare le conseguenze negative della Brexit, per esempio l’uscita dal Paese, magari verso la Repubblica di Irlanda, di alcune importanti istituzioni finanziarie.
C’è da sperare che sia una strategia volta non solo a ridurre l’incertezza, ma soprattutto a spronare i Capi di Governo a mostrare subito la loro intenzione di sostenere con più convinzione l’approfondimento del processo di integrazione europea.”
Gabriele Orcalli
Professore di Economia dell’Integrazione Europea
Università di Padova