25 settembre 2021.
In questi giorni la Cina è sotto i riflettori per il caso Evergrande. L’articolo di Yuen Yuen Ang apparso su Project Syndicate aiuta a inserire la questione Evergrande (e soprattutto le misure che si sceglierà di adottare per arginare il problema) in un contesto più ampio: quello di un paese, la Cina, che si trova ad affrontare la propria «Gilded Age».
Il punto di partenza del ragionamento è che tutte le economie del capitalismo clientelare, per quanto in rapida crescita, alla fine incontrano dei limiti. Il caso storico più famoso è proprio quello della Gilded Age che caratterizzò gli Stati Uniti durante la seconda metà dell’Ottocento, un’epoca segnata da una crescita tumultuosa che favorì forti concentrazioni di ricchezza, disuguaglianza e povertà. Gli Stati Uniti uscirono da questo periodo favorendo l’attivismo politico e grazie all’affermazione di una stampa libera che portò alla luce diversi casi di corruzione.
Tornando alla Cina, i problemi sul tavolo di Xi sono noti: clientelismo e corruzione, diseguaglianza e rischi finanziari di portata sistemica (non solo Evergrande ma anche pesanti situazioni debitorie nelle istituzioni pubbliche locali). Come sottolineato dall’autrice tale situazione «pone molteplici minacce per Xi. La corruzione, la disuguaglianza e la fragilità finanziaria possono innescare disordini sociali ed erodere la legittimità del Partito Comunista Cinese, data la sua promessa di uguaglianza e giustizia».
Che strade verranno scelte per far uscire la Cina dalla propria Gilded Age?
Gli ultimi mesi hanno visto un forte richiamo di Xi alla «prosperità comune» che hanno «preoccupato» la comunità degli investitori iniziali. Un richiamo coerente con l’azione introdotta dal governo quasi un decennio fa che si pone l’obiettivo di ridurre le disuguaglianze e la corruzione e in cui l’adozione di regolamentazioni più stringenti per le aziende Big Tech, il calmieramento dei prezzi delle abitazioni e i provvedimenti restrittivi sulle celebrità ricche sono solamente le misure più recenti.
In estrema, e forse brutale, sintesi Xi sta usando una politica di tipo «command and control»: una vera e propria sfida, visto che come ricorda l’autrice il mondo deve ancora vedere un governo superare con successo gli effetti collaterali del capitalismo per decreto. Sarà quindi molto interessante, nelle prossime settimane, registrare e analizzare le risposte che il governo cinese introdurrà per risolvere il caso Evergrande.
Yuen Yuen Ang, professoressa di scienze politiche all’Università del Michigan.