5 ottobre 2018.
Il Medio Oriente è forse l’area del mondo in più grande cambiamento. Tre sembrano i fattori decisivi: la sconfitta territoriale (non ancora terroristica) di Daesh, le nuove dinamiche dell’Arabia Saudita, il ritiro degli USA dall’accordo con l’Iran sul nucleare. Sullo scenario mediorientale si gioca molta parte dei destini del mondo ed è oltremodo importante per l’Europa e per il nostro paese capire i processi in atto: le strategie del governo iraniano e saudita, i loro obiettivi in una futura crescente marginalità degli introiti petroliferi, la reazione degli altri protagonisti dell’area (in primis Israele) e delle potenze maggiori (Stati Uniti, Russia, Cina), il destino di minoranze come quella curda, infine il ruolo dell’Unione Europea (ammesso che voglia o possa giocarne uno).
Su questi temi si confronteranno ricercatori, studiosi e un parlamentare, già Ministro dell’Interno.
Presiede
Arcangelo Boldrin
Presidente di Fondaco Europa
Introduce
Dario Fabbri, ricercatore, consigliere scientifico di «Limes»
Le grandi potenze in Medio Oriente
Intervengono
Cinzia Bianco, analista presso Gulf State Analitics
Nuove dinamiche nella regione del Golfo
Davide Assael, filosofo, studioso del pensiero ebraico
Israele di fronte ai mutamenti in atto
Maria Luisa Fantappie, ricercatrice, esperta delle regioni curde
Il futuro della causa curda
Concludono
Sergio Fabbrini, politologo, docente Università LUISS di Roma
Unione Europea: quale ruolo in Medio Oriente?
Marco Minniti
Parlamentare, già ministro dell’Interno
Italia tra Europa, Mediterraneo e Medio Oriente